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Fabrizio Fantini Fabrizio Fantini

Memory from Sabrina

Correva l’anno 2009, avevo appena cominciato a lavorare e tu mi avevi “convinta” a tornare per Pasqua nel nuovo continente: in 5 giorni Milano- NY- Boston e ovviamente non potevo dirti di no. Nessuno poteva dirti di no. La tua determinazione? Merce rara. La tua intelligenza? Ancora di più. Più di una persona mi/ci chiedeva come fosse possibile che tra di noi ci fosse “solo” un’amicizia. Ma per te ero come una sorella da proteggere ma soprattutto “forgiare”. Eri in grado di trasmettere la voglia di vivere e di perseguire i propri sogni, sapevi come spronare le persone a cercare di tirare fuori il proprio meglio sempre nel rispetto degli altri. Tu eri fedele, non tradivi, non ne avevi bisogno lo ritenevi da deboli e incapaci. Per me eri come Re Mida, tutto quello che facevi si trasformava in oro. Un giorno a Boston mi hai detto che volevi entrare in banca d’affari tu ingegnere meccanico, con MBA ma poche basi di finanza. Mi hai guardata, hai tirato fuori un tomo enorme di investment banking e mi hai detto “e qual e’ il problema? Basta che me lo studi e tra qualche mese mi verrai a trovare in ufficio” e, ovviamente, così è stato. L’ultima volta che ci siamo sentiti ti avevo detto che avrei portato mio figlio a Zero Gravity per fartelo conoscere, purtroppo non ce n’era mai stata l’occasione. Lo porterò caro amico mio e gli racconterò chi era quel grande uomo e amico che ha creato tutto questo e che mi ha insegnato a prendere la vita per le “corna” e sfruttarne ogni attimo. Ti voglio bene Andre, non scordartelo mai, ovunque tu sia.

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Fabrizio Fantini Fabrizio Fantini

Memory from Giuseppe

Tanti momenti come questo, mille chiacchierate serie e non, i racconti dei tuoi progetti. Sarà tutto indimenticabile. Grazie Andrea per questo tempo insieme.

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Fabrizio Fantini Fabrizio Fantini

Memory from Massimo

Piu` si riceve e piu` il vuoto e` grande, ma quanto siamo stati fortunati ad aver ricevuto cosi` tanto. Qua era 2014 quando Andrea era focalizzato su Zero-Gravity e Milano, poche uscite, molto lavoro e tanto sport. Io credo mi portero` dietro soprattutto la sua indipendenza di pensiero e di carattere, la sua abilita` di essere completamente se` stesso senza paragonarsi a nessuno, senza criticare, senza aver bisogno di ricevere lusinghe. Uno come Andrea aveva senza dubbio un ego, non si fa quello che ha fatto lui in 40 anni senza una forte autostima, ma sapeva gestirlo nei rapporti con le persone nella maniera piu` intelligente, riservata, amichevole e lungimirante. Ricordo il commento di mio padre (75 anni e vecchia scuola…) quando gli dissi di andare a conoscere Andrea, e gli dissi che era un ingegnere super-smart, finanziere appena tornato da NY. “Senti Max, sono andato presso la start-up di cui mi hai parlato (2012-13) ma la` c`era solo un operaio che rattoppava un cuscino dentro un piccolo capannone. Gli ho chiesto se conosceva Andrea Poffe, si e` tolto gli occhiali da lavoro e mi ha detto: sono io! ma sei sicuro che ci paga l`affitto?? ::))))))) Si pa`, non ti preoccupare, vai tranquillo, e vedrai tra qualche anno…::))))) Grazie Andrea!!!!!!!!!!!!!! Enjoy the party wherever you are!!!!

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Fabrizio Fantini Fabrizio Fantini

Memory from Fabrizio

23 Marzo 2008… mentre i nostri colleghi di Business School sceglievano mete classiche per lo Spring Break, io e te piantavamo una simbolica bandierina nella proibitissima Cuba, terra’ di liberta’ e ribellione. Ricordo che un giorno, mentre eravamo in un taxi illegale, la polizia ci fermo’, contestandoci questo reato di ‘uso di taxi abusivo’ e decidendo quindi di scortarci fino alla prigione in attesa di giudizio, assieme all’autista. Panico? Niente affatto. Mentre venivamo scortati, mi confessasti di avere finalmente raggiunto uno dei tuoi obbiettivi nella vita: avere una storia da raccontare ai tuoi nipoti per renderli fieri di te, l’arresto a Cuba mentre studiavi negli Stati Uniti! Ed ecco che proprio per questo, credo che questa sia una delle storie per me piu’ indelebili di te, caro Andrea. Che quasi ti offenedesti perche’ alla fine ci chiesero solo una mazzetta. Che mi hai insegnato tanto, dato tanto, e lasciato un vuoto enorme – piu’ di un fratello, piu’ di un maestro, un amico vero. Hasta la victoria, siempre.

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